Con insufficienza cardiaca si intende uno scompenso cardiaco per cui il cuore non riesce a fornire il sangue in quantità adeguata rispetto al all’effettiva richiesta del corpo. In Svizzera, sono più di 150’000 le persone che soffrono di questa condizione, e la ricerca si concentra sempre di più sulle modalità di sostituzione del tessuto danneggiato per mantener il più a lungo possibile la funzionalità cardiaca.
Leonard Y. Lee, Presidente del Dipartimento di Chirurgia presso la scuola medica Robert Wood Johnson della Rutgers University nel New Jersey, e il suo team di ricercatori hanno pubblicato di recente il loro studio sulla creazione di cellule muscolari cardiache da cellule staminali, al fine di aiutare i cuori danneggiati da malattie cardiache a curarsi autonomamente.
La ricerca è iniziata con il prelievo di cellule del tessuto connettivo da un cuore umano (fibroblasti) che sono state sottoposte a “reverse engineering”, ovvero sono state convertite in cellule staminali, per poi essere nuovamente “trasformate” in cellule del muscolo cardiaco (re-engineering).
Queste nuove cellule muscolari cardiache si sono raggruppate in una singola unità, il cui battito è risultato visibile al microscopio. Normalmente, le cellule così create non si riuniscono. L’aspetto rivoluzionario ed innovativo di questo studio risiede proprio nella scoperta della capacità di una proteina – CREG – di raggruppare le cellule muscolari cardiache create in un singolo insieme.
La sovra-espressione della proteina CREG ha reso possibile questo processo. Con espressione genica si intende il processo attraverso cui l’informazione contenuta in un gene (costituita di DNA) viene convertita in una macromolecola funzionale (tipicamente una proteina). La proteina CREG quando sovra-espressa, quindi espressa in quantità aumentata, induce la differenziazione delle cellule staminali in cellule specifiche – in questo caso, cellule muscolari cardiache.
«L’insufficienza cardiaca ha raggiunto proporzioni epidemiche. Al momento, l’unica opzione per trattarla è la chirurgia, il trapianto o il collegamento del paziente con una macchina per il pompaggio del sangue» afferma Lee, «Ma i cuori trapiantati sono scarsamente disponibili e i dispositivi meccanici limitano la qualità della vita del paziente, quindi stiamo lavorando per aiutare i cuori a guarire sé stessi».
L’obiettivo finale di tale ricerca è dunque quello di poter rimuovere piccole quantità di tessuto cardiaco da un paziente, convertirlo in cellule staminali, utilizzare la proteina CREG per trasformarle in cellule del muscolo cardiaco e re-inserire queste cellule nel cuore del paziente in modo che possa auto-rigenerarsi. E poiché le nuove cellule vengono create da quelle dell’organo stesso del paziente, sarebbero facilmente accessibili e non si dovrebbe temere il rigetto.