Un gruppo di ricercatori dello Hudson Institute in Australia ha recentemente pubblicato uno studio sulla rivista Stem Cell Research and Therapy a proposito dell’utilizzo delle cellule staminali estratte dal cordone ombelicale per il trattamento di bambini affetti da restrizioni della crescita intrauterina e dei neonati pretermine.
Il fine di tale studio è di valutare il potenziale terapeutico dei trattamenti a base di cellule staminali cordonali nel prevenire o modulare i fattori delle lesioni cerebrali in neonati prematuri o nascituri con restrizioni della crescita intrauterina.
La restrizione della crescita intrauterina è una condizione per cui il nascituro è più piccolo di quanto ci si aspetti. Può verificarsi in qualunque momento della gravidanza e può causare perdite o danni nello sviluppo cerebrale, paralisi cerebrale, autismo, difficoltà di apprendimento e comportamentali del bambino. Questa condizione può anche essere causa di nascite pretermine, che a loro volta mettono a rischio il corretto sviluppo cerebrale del bambino.
I ricercatori coinvolti nello studio hanno dimostrato come l’utilizzo di cellule staminali da cordone ombelicale riescono ad alleviare i danni cerebrali causati dalla restrizione della crescita intrauterina e dalla nascita pretermine. Il trattamento a base di cellule staminali da loro condotto in fase I della sperimentazione ha infatti significativamente diminuito le neuro-infiammazioni, lo stress ossidativo e la resistenza cerebrovascolare, attestando così le proprietà neuroprotettive e neuroreparative delle cellule staminali cordonali.
I risultati di questa ricerca sono molto incoraggianti per quanto riguarda il potenziale di conversione clinica, oltre ad essere il primo studio a dimostrare che le cellule staminali da cordone ombelicale sono neuroprotettive per il cervello dei neonati pretermine e dei nascituri affetti da restrizione della crescita.
La terapia neonatale con cellule staminali derivate dal sangue del cordone ombelicale è già in fase di sperimentazione su bambini nati pretermine e a termine con lesioni cerebrali, dimostrandone la fattibilità e la sicurezza. Dunque il gruppo di ricercatori australiani «propone ora che i risultati di questo studio pongano le basi per una nuova opzione terapeutica, utilizzando le cellule staminali del cordone ombelicale come terapia di intervento precoce per i bambini vulnerabili».
Il Dr. A. Malhotra, a capo del progetto, conclude affermando che «la terapia cellullare è ora pronta per essere tradotta in studi clinici e questo studio fornisce ulteriori prove del potenziale benefico delle cellule staminali nei neonati pretermine».
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