Il tessuto adiposo – quello che comunemente chiamiamo “grasso” – non è soltanto una riserva energetica. È un vero e proprio organo attivo, ricco di vasi sanguigni, cellule immunitarie e, soprattutto, di cellule staminali.
Queste cellule, chiamate cellule stromali mesenchimali (MSC), si trovano intorno ai vasi sanguigni che percorrono il tessuto adiposo. Sono cellule indifferenziate, cioè prive di una funzione precisa, con la capacità di trasformarsi in diversi tipi di tessuto: osso, cartilagine, muscolo, tessuto adiposo stesso.
In altre parole, dentro al nostro grasso si nasconde un vero laboratorio rigenerativo naturale.
Rispetto ad altre fonti di cellule staminali, come il midollo osseo, il tessuto adiposo ha due vantaggi enormi:
Un altro dato sorprendente: il grasso contiene una quantità di cellule staminali molto più alta rispetto al midollo osseo. Per questo è oggi considerato una delle fonti più ricche e promettenti di cellule mesenchimali adulte.
Quando si utilizza il tessuto adiposo in medicina, si possono seguire due approcci principali:
Il tessuto adiposo può essere “scomposto” per estrarre la sua parte più interessante: la frazione vascolo-stromale (SVF).
Questa frazione contiene cellule mesenchimali, cellule endoteliali, periciti e cellule immunitarie.
In parole semplici, è un concentrato cellulare che racchiude il potenziale rigenerativo del grasso.
La SVF è oggetto di numerosi studi clinici e sperimentazioni, in particolare in:
Un approccio diverso consiste nell’utilizzare il tessuto adiposo così com’è, processato e purificato, senza separarne le cellule. È il cosiddetto full fat.
In questo caso, il grasso mantiene non solo le cellule staminali, ma anche la matrice extracellulare che funge da “impalcatura naturale” per sostenere la rigenerazione.
L’uso clinico più diffuso è il lipofilling, una tecnica di chirurgia plastica e ricostruttiva che trapianta tessuto adiposo per ricostruire volumi (ad esempio dopo un intervento oncologico al seno), migliorare cicatrici o riparare danni cutanei causati da traumi o radioterapia.
Le cellule staminali del tessuto adiposo – sia sotto forma di SVF che di full fat – hanno già trovato applicazioni concrete:
E il futuro è promettente: le cellule mesenchimali adipose vengono studiate anche per malattie cardiache, neurologiche e autoimmuni, grazie alle loro proprietà immunomodulanti.
Conservare il tessuto adiposo significa mettere da parte una riserva personale di cellule staminali mesenchimali che:
Ciò che fino a pochi anni fa veniva considerato un semplice “eccesso” da eliminare è oggi riconosciuto come una fonte di salute e rigenerazione.
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L’azienda Biotech Svizzera certificataleader nella conservazione delle cellule staminali.