Una nuova forma di immunoterapia per il trattamento del cancro è entrata in sperimentazione clinica lo scorso febbraio: lo studio coinvolgerà 64 pazienti affetti da cancro in stadio avanzato non curabile, ai quali verranno somministrate infusioni di cellule “Natural Killer” (NK) ottenute da cellule staminali pluripotenti indotte (iPS).
La ricerca della University of California San Diego School of Medicine, guidata dal Dr. Dan Kaufman – direttore del reparto di terapia cellulare e professore di medicina della Division of Regenerative Medicine dell’ateneo – è stata pubblicata sulla rivista Stem Cells Translational Medicine e poi approvata per la prima fase di studio clinico dalla Food and Drugs Administration (FDA).
Il Dr. Kaufman e il suo team di ricercatori sono riusciti a trovare il metodo di sviluppare un significativo numero di cellule NK dalle cellule iPS umane per la terapia del cancro. Le iPS vengono prodotte in laboratorio a partire da cellule staminali adulte che vengono “riprogrammate” (indotte) in modo che ritornino ad uno stato embrionale. In questo modo le cellule riprogrammate possono differenziarsi in qualsiasi tipo di cellule, proprietà per la quale vengono definite pluripotenti.
Per questa ricerca, le cellule iPS sono state maturate in cellule NK, ovvero in cellule immunitarie specializzate particolarmente aggressive contro le cellule tumorali. «Si tratta di un importante traguardo nel campo della medicina basata sulle cellule staminali e dell’immunoterapia per il trattamento del cancro. Questo studio clinico rappresenta il primo utilizzo di cellule prodotte da cellule staminali pluripotenti indotte umane per meglio trattare e combattere il cancro», afferma Dr. Kaufman.
L’utilizzo delle iPS permette infatti ai ricercatori di produrre un flusso ininterrotto di cellule, in quanto necessitano soltanto di un metodo solido per trasformare le iPS in qualsiasi altro tipo di cellula. Inoltre, dal momento che non hanno bisogno di essere abbinate ad un paziente specifico, i ricercatori affermano che il trattamento FT500 – cosi chiamato dal team – potrà essere somministrato in ambulatorio come un prodotto cellulare pronto all’uso, riducendo in modo significativo il tempo e le risorse necessarie per il trattamento dei pazienti.
«Se questa sperimentazione funziona, i pazienti potranno essere trattati “in massa” con queste cellule, fornite e somministrate come gli altri farmaci, ma in realtà prodotti cellulari viventi», spiega Dr. Sandip Patel, che segue uno dei pazienti arruolati nella sperimentazione.
I principali obiettivi dello studio sono di valutare la sicurezza ed efficacia del trattamento; determinare la misura in cui i tumori rispondono alla terapia cellulare con NK; scoprire per quanto tempo le cellule rimangono nel corpo dei pazienti. Questa sperimentazione clinica potrebbe aprire la strada non solo ad una nuova generazione di immunoterapie per la cura del cancro, ma anche ad altre terapie cellulari derivate dalle cellule iPS.
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